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Amanda Todd

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Amanda Todd

Amanda Michelle Todd (1996-2012) è stata una ragazza canadese che è diventata un simbolo della lotta contro il cyberbullismo dopo la sua morte per suicidio il 10 ottobre 2012, all'età di 15 anni.


La vicenda di Amanda ebbe inizio quando, durante una video chat in seconda media, inviò una foto del suo seno a un estraneo. Questo gesto la portò a essere vittima di ricatti continui: l'uomo la minacciava di pubblicare la foto online se non si fosse mostrata nuovamente. Al rifiuto di Amanda, la foto venne effettivamente diffusa in rete.
Da quel momento, la vita di Amanda cambiò radicalmente. Iniziò a soffrire di ansia, depressione e attacchi di panico, e cadde nell'uso di alcol e droghe. La sua famiglia tentò di aiutarla trasferendosi più volte in città diverse, ma il suo persecutore continuava a trovarla, arrivando persino a creare profili falsi sui social network usando le sue immagini. Questo portò i suoi compagni di scuola a conoscenza dell'accaduto, aumentando le sue sofferenze.
Amanda subì anche un'aggressione fisica da parte della fidanzata di un ragazzo con cui aveva avuto una relazione, in un episodio che la umiliò ulteriormente davanti a tutti. Provò a togliersi la vita ingerendo candeggina, ma fu salvata in tempo.
Il video e la sua morte:
Poco prima di morire, Amanda pubblicò un video su YouTube intitolato "My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm" (La mia storia: Lotta, bullismo, suicidio e autolesionismo). Nel video, utilizzando una serie di flashcard, raccontava la sua esperienza di vittima di bullismo e cyberbullismo, esprimendo la sua profonda sofferenza e il senso di isolamento. Il video divenne virale, attirando l'attenzione dei media internazionali dopo la sua morte e trasformando il suo caso in un monito globale contro il cyberbullismo.


La tragica storia di Amanda Todd ha avuto un impatto significativo sulla consapevolezza del cyberbullismo e delle sue devastanti conseguenze. Ha acceso i riflettori sull'importanza di combattere queste forme di violenza online e ha spinto a riflessioni sulla sicurezza in rete e sul supporto per le vittime. Il suo caso è spesso citato come esempio delle drammatiche conseguenze che il bullismo e il cyberbullismo possono avere sulla salute mentale e sulla vita degli adolescenti.